3 maggio 2008

Mi ricordo il periodo in cui mi dormivo non più di tre ore per notte. Ricordo la mia bianchezza del volto, le occhiaie scavate, la barba incolta. Ricordo che scrivevo delle canzoni assurde, parlavano di morte, di noia, di accidia, lussuria. Ricordo le poesie che inventavo, gli aforismi. I miei incubi. Ricordo le passaggiate prima dell'alba, le tazze di caffè, le troppe sigarette. Le prime pillole. Ricordo la malinconia dei miei occhi, i tatuaggi che risaltavano sulle pelle bianca, scarna, emaciata. I dolori alle ossa. Ricordo che non dormivo e non sapevo il perchè.
Ricordo i fantasmi.
I fantasmi.
I fantasmi.

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